Legge 132/2025 e Decreto 231: Qual è il Vero Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Responsabilità degli Enti?

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La Legge 132/2025 rivoluziona il rapporto tra Intelligenza Artificiale e Decreto 231: scopri come cambiano i reati presupposto, cosa devono fare le imprese e come aggiornare il Modello 231 per evitare rischi. Analisi completa e aggiornata.
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L’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001: introduzione

L’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001 rappresenta uno dei temi più discussi nel mondo della compliance. La nuova normativa sull’Intelligenza Artificiale crea infatti un punto di svolta per tutte le imprese italiane, perché introduce novità che incidono sulle strutture dei rischi, sui Modelli 231 e sui compiti dell’Organismo di Vigilanza. Inoltre, la nuova legge spinge aziende e professionisti a rivedere processi, controlli, deleghe, flussi informativi e protocolli. Per questo motivo diventa necessario capire bene che cosa cambia, come si trasforma il catalogo dei reati e come si devono aggiornare i Modelli 231 affinché risultino realmente efficaci.

L’argomento sembra tecnico, ma in realtà riguarda la vita quotidiana di qualunque impresa. Infatti ogni organizzazione utilizza già sistemi di Intelligenza Artificiale o li userà tra pochissimo. E poiché la legge connette l’uso dell’IA a responsabilità penali e a responsabilità amministrative degli enti, risulta evidente la necessità di un’analisi completa e aggiornata.

L’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001: perché cambia gli equilibri?

La Legge 132/2025 introduce un nuovo approccio ai reati che coinvolgono sistemi di IA. La norma infatti modifica tre reati già presenti nel catalogo del Decreto 231 e inserisce una nuova fattispecie penale che, pur non essendo ancora reato-presupposto, crea comunque effetti indiretti sui rischi aziendali. Inoltre, la legge inserisce una delega al Governo che potrebbe ampliare ulteriormente i reati 231 legati all’IA. Le imprese quindi si trovano davanti a uno scenario in evoluzione continua, che richiede aggiornamenti rapidi e consapevoli.

Molti professionisti si chiedono se la legge abbia introdotto nuovi reati 231 autonomi. La risposta è no. Tuttavia, la legge modifica tre reati che già appartengono al catalogo del Decreto 231, e queste modifiche cambiano il perimetro dei rischi. Inoltre, il nuovo art. 612-quater c.p. interagisce indirettamente con i Modelli 231 perché impone nuovi controlli per evitare abusi interni.

La Legge 132/2025 introduce davvero nuovi reati nel Decreto 231 e che impatto avrà sugli enti?

La domanda che molte imprese si pongono riguarda la creazione di nuovi reati-presupposto del 231. La legge non aggiunge nuove fattispecie ma rende più ampie e più severe alcune fattispecie già presenti nel catalogo del Decreto 231. Inoltre, crea nuove condotte tipiche dentro un reato già 231-rilevante, come accade per il diritto d’autore. Anche se non compare un nuovo numero nella legge 231, l’effetto pratico corrisponde a un aumento significativo dei rischi.

Quali sono i reati-presupposto del Decreto 231 modificati dalla Legge 132 del 2025?

Aggiotaggio: perché la tecnologia aumenta il rischio?

L’art. 2637 c.c., reato-presupposto ex art. 25-ter del D.Lgs. 231/01, cambia profondamente con la nuova legge. La norma punisce la manipolazione delle informazioni dirette a influenzare il mercato. Con l’arrivo dell’IA, la legge introduce una forma aggravata quando la manipolazione avviene attraverso strumenti automatizzati, algoritmi e sistemi intelligenti. Questo significa che l’illecito commesso tramite IA produce un rischio più elevato per l’impresa.

Oggi l’Impresa può influenzare i mercati anche tramite contenuti generati automaticamente, bot, campagne massive, strumenti predittivi e algoritmi capaci di alterare la percezione del pubblico. Tutto questo rende la condotta molto più insidiosa. L’aggravante modifica il reato e aumenta il rischio per gli enti, perché una condotta automatizzata può generare effetti più rapidi e più difficili da controllare. Le imprese devono quindi introdurre controlli tecnici che impediscano la creazione di contenuti falsi o alterati tramite IA.

Manipolazione del mercato: cosa cambia per le società quotate?

L’art. 185 TUF, reato-presupposto ex art. 25-sexies del Decreto 231, subisce un intervento ancora più incisivo. Anche qui la legge introduce una forma aggravata quando la manipolazione avviene mediante sistemi di IA. La modifica riguarda l’aumento delle pene e la maggiore severità della risposta penale. Le società quotate o vigilate si trovano quindi davanti a un rischio molto più delicato, perché gli algoritmi che generano segnali di trading, analisi automatiche o contenuti di mercato possono generare condotte rilevanti penalmente.

Valutato l’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001, le imprese devono quindi controllare più attentamente i software di analisi e le piattaforme utilizzate dal personale, poiché l’uso improprio di strumenti di IA può generare responsabilità penale dell’ente.

Diritto d’autore: perché nasce una nuova condotta AI-based?

L’art. 171 L. 633/1941, reato-presupposto ex art. 25-novies, cambia grazie alla nuova lettera “a-ter”, che punisce la riproduzione o estrazione di testi o dati tramite IA in violazione degli articoli 70-ter e 70-quater. Questa modifica crea di fatto una nuova condotta tipica, anche se non genera un nuovo articolo autonomo.

Poiché l’art. 171 rientra già nel catalogo del 231, la nuova lettera entra automaticamente nel perimetro dei reati-presupposto. Questo impone alle imprese di controllare come usano i sistemi di IA per attività di scraping, text mining o training di modelli linguistici. Qualunque copia non autorizzata può generare responsabilità dell’ente.

L’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001: quali rischi nuovi devono gestire le imprese?

Le imprese devono considerare che la legge crea un forte collegamento tra IA e responsabilità penale. L’uso scorretto di un sistema di IA può produrre contenuti falsi, manipolazioni di mercato o violazioni del diritto d’autore. E tutto ciò può trasformarsi in responsabilità dell’ente quando il reato avviene nell’interesse o a vantaggio della società.

Le imprese quindi devono mappare i processi nei quali interviene un sistema di IA. Devono inoltre verificare dove possono emergere rischi, come nella comunicazione, nei mercati finanziari, nel marketing, nella gestione dei dati o nella produzione di documenti.

L’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001: Come cambia il lavoro dell’Organismo di Vigilanza?

L’Organismo di Vigilanza assume un ruolo ancora più centrale. La legge obbliga l’OdV a controllare che l’impresa stabilisca processi chiari per l’uso dell’IA. Inoltre, l’OdV deve verificare la qualità dei controlli, la formazione del personale e la corretta gestione dei sistemi. L’OdV deve anche assicurarsi che l’impresa introduca protocolli specifici per l’uso dell’IA e limiti l’utilizzo di contenuti generati automaticamente.

Le imprese devono aggiornare il Modello 231?

Sì, e devono farlo subito. Il Modello 231 deve includere protocolli sull’uso dell’IA, linee guida per la creazione di contenuti e controlli tecnici. Inoltre deve prevedere verifiche periodiche, formazione mirata e sistemi di segnalazione di rischi digitali.

Quali controlli tecnici servono davvero?

a seguito del’iImpatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001, servono controlli che impediscano la creazione di contenuti falsi, scraping non autorizzato, manipolazioni automatizzate, aggregazione di dati illegittima e utilizzo improprio degli algoritmi. Le imprese devono quindi scegliere software affidabili, configurare strumenti di controllo e introdurre autorizzazioni interne chiare.

Come possono le imprese ridurre il rischio?

Le imprese possono ridurre il rischio analizzando i processi interni, formando il personale e monitorando l’uso dei sistemi. Inoltre possono introdurre sistemi di controllo automatico, linee guida interne e protocolli di revisione.

Le modifiche normative influenzano l’assetto di governance?

Sì. Le imprese devono definire ruoli e responsabilità più chiare, designare referenti aziendali per l’IA e aggiornare i flussi informativi verso l’OdV. Devono anche rafforzare i sistemi disciplinari per garantire che i dipendenti utilizzino correttamente gli strumenti digitali.

Perché la delega al Governo rappresenta un rischio ulteriore?

La legge delega il Governo a introdurre nuovi reati legati all’IA. Questo significa che il catalogo 231 potrebbe ampliarsi tra pochi mesi. Le imprese quindi devono farsi trovare pronte. In particolare, potrebbero arrivare reati legati alla sicurezza dei sistemi IA o alla loro gestione negligente.

Come si aggiornano i protocolli di controllo?

I protocolli devono includere analisi dei dati, controlli sull’accesso ai sistemi e regole chiare sulla creazione di contenuti digitali. Devono inoltre prevedere controlli sull’utilizzo delle piattaforme di IA. Anche la formazione deve risultare più intensa e frequente.

Perché l’IA aumenta i rischi reputazionali?

L’IA può generare contenuti falsi, diffondere messaggi errati e creare problemi legati alla gestione dei dati. Una condotta scorretta, anche se involontaria, può rovinare la reputazione di un’impresa. Questo genera conseguenze anche sotto il profilo 231.

Che ruolo ha la formazione del personale?

La formazione diventa fondamentale. Le imprese devono spiegare ai dipendenti come utilizzare l’IA e come evitare reati. Devono anche mostrare esempi concreti e introdurre test di valutazione periodici.

FAQ sull’Impatto della Legge 132 del 2025 sul Decreto 231 del 2001

La Legge 132/2025 crea nuovi reati 231?

No, ma modifica tre reati già presenti nel catalogo 231.

Quali reati cambiano?

Aggiotaggio, manipolazione del mercato e violazioni del diritto d’autore.

Le imprese devono aggiornare il Modello 231?

Sì, devono aggiornare subito i protocolli legati all’uso dell’IA.

L’OdV deve controllare l’IA?

Sì, e deve verificare processi, controlli e formazione.

Servono nuovi controlli tecnici?

Sì, servono controlli che impediscano utilizzi impropri dell’IA.

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