
Indice
- Introduzione
- 🟦 Che cos’è il Reato Deepfake e perché è stato introdotto?
- 🟦 Quando entra in vigore il Reato Deepfake?
- 🟦 Cosa prevede l’art. 612-quater c.p. (Reato Deepfake)?
- 🟦 Perché basta anche un solo inoltro per integrare il Reato Deepfake?
- 🟦 Statistiche aggiornate sul fenomeno deepfake
- 🟦 In cosa si differenzia il Reato Deepfake dal revenge porn ?
- 🟦 Quali comportamenti concreti possono integrare il Reato Deepfake?
- 🟦 Come può difendersi una vittima?
- 🟦 Come può difendersi un indagato?
- Se hai scoperto un’immagine, un video o un audio falso che ti riguarda, devi agire subito.
Introduzione
Il Reato di Deepfake è una delle novità più importanti introdotte nel diritto penale italiano negli ultimi anni. L’art. 612-quater c.p., infatti, nasce per rispondere a un fenomeno che cresce rapidamente e che, proprio per questo motivo, rischia di colpire chiunque. Oggi l’intelligenza artificiale permette di creare immagini, audio e video che sembrano autentici. Tuttavia, questi contenuti possono essere completamente falsi. Inoltre, poiché bastano pochi clic per diffonderli, il danno può diventare immediato e molto serio.
Per questo il legislatore ha inserito una norma dedicata, pensata per proteggere la persona da manipolazioni digitali che, spesso, risultano difficili da riconoscere. Dal 10 ottobre 2025, quando la norma è entrata definitivamente in vigore, diffondere un contenuto generato o alterato con sistemi di IA senza consenso, e idoneo a ingannare, diventa un reato punito con la reclusione da uno a cinque anni. Di conseguenza, questa pagina vuole spiegare in modo semplice e accessibile cosa prevede la legge, quali rischi comporta e come si può reagire.
🟦 Che cos’è il Reato Deepfake e perché è stato introdotto?
Il Reato Deepfake è la risposta del legislatore a un problema ormai evidente che riguarda i Reati da “Codice Rosso”. Infatti, i contenuti generati da IA sono sempre più realistici e, allo stesso tempo, sempre più facili da creare. Anche chi non ha competenze informatiche avanzate può utilizzare strumenti online per generare video o immagini che imitano perfettamente il volto o la voce di una persona. Di conseguenza, aumentano i rischi di manipolazioni dannose, diffamazioni, ricatti o distruzione della reputazione.
La norma è stata introdotta perché il fenomeno non poteva più essere gestito solo con le fattispecie già esistenti, come la diffamazione o il revenge porn. Questi reati non coprivano situazioni in cui il contenuto fosse completamente falso, ma comunque idoneo a danneggiare. Inoltre, la rapidità con cui tali contenuti circolano online rendeva necessario un intervento più mirato. Così, il Reato di Deepfake è diventato una tutela specifica per la libertà morale e l’identità digitale della persona.
🟦 Quando entra in vigore il Reato Deepfake?
Il Reato Deepfake, previsto dall’art. 612-quater c.p., entrato in vigore il 10 ottobre 2025. L’iter legislativo si è concluso a marzo 2025 con l’approvazione del disegno di legge dedicato all’intelligenza artificiale. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la norma è diventata operativa. Tuttavia, i reati commessi prima dell’entrata in vigore non possono essere puniti con questa norma, salvo diversa applicazione di altre fattispecie già esistenti.
Di conseguenza, chi verrà coinvolto in vicende legate alla diffusione di deepfake dopo tale data potrà essere perseguito penalmente anche in base a questa specifica incriminazione.
🟦 Cosa prevede l’art. 612-quater c.p. (Reato Deepfake)?
La norma punisce chiunque diffonde, senza consenso, contenuti:
- generati con IA,
- manipolati da sistemi di IA,
- idonei a ingannare sulla loro autenticità,
- e capaci di provocare un danno ingiusto alla persona rappresentata.
Per diffondere si intende qualsiasi forma di trasmissione, compresi:
- condivisioni via WhatsApp,
- post sui social,
- invii tramite email,
- upload su siti o piattaforme,
- inoltri in chat di gruppo.
Inoltre, è sufficiente che il contenuto venga inoltrato anche a una sola persona, se la diffusione provoca un danno.
La pena prevista va da 1 a 5 anni di reclusione.
La procedibilità è a querela, salvo eccezioni:
- quando la vittima è incapace,
- quando il fatto riguarda una pubblica autorità,
- quando vi è connessione con reato procedibile d’ufficio.
🟦 Perché basta anche un solo inoltro per integrare il Reato Deepfake?
Spesso si pensa che un reato digitale richieda una grande diffusione. Tuttavia, non è così. Anche una sola condivisione può danneggiare la reputazione di una persona, soprattutto perché i contenuti digitali si propagano con grande rapidità. Inoltre, basta un singolo inoltro perché il contenuto inizi a circolare senza controllo.
Pertanto, chi partecipa anche in minima parte alla diffusione contribuisce al danno e, di conseguenza, può essere ritenuto penalmente responsabile.
🟦 Statistiche aggiornate sul fenomeno deepfake
Per comprendere il contesto della norma, è utile analizzare alcuni dati reali e aggiornati, provenienti da report affidabili: Europol, MIT, Deeptrace Labs, Norton Cyber Safety e OECD.
Crescita del fenomeno
- La produzione globale di deepfake cresce del 900% all’anno.
- Oltre l’85% dei deepfake diffusi online è destinato a danneggiare una persona.
- Entro il 2026, secondo Europol, il 90% dei contenuti online potrebbe essere parzialmente manipolato.
Impatti sulle vittime
- Il 96% delle vittime non appartiene al mondo pubblico: sono persone comuni.
- Il 76% riporta effetti psicologici severi, come ansia, vergogna e stress.
- Un contenuto deepfake impiega in media meno di 8 ore per iniziare a circolare in modo incontrollato.
Capacità ingannatoria
- Il 78% degli utenti non è in grado di distinguere un contenuto falso da uno reale.
- I sistemi di IA generativa possono imitare un volto con una precisione superiore al 97%.
- I voice clone generano audio quasi indistinguibili dalla voce reale nel 91% dei casi.
Diffusione e rimozione
- Un video deepfake supera le 3.500 visualizzazioni prima che la vittima se ne accorga.
- Il tempo medio di rimozione è di circa 8 giorni, anche quando si procede in modo rapido.
Questi dati mostrano quanto sia urgente avere strumenti legali per fermare la diffusione e proteggere le persone.
🟦 In cosa si differenzia il Reato Deepfake dal revenge porn?
La differenza è decisiva:
Revenge porn (612-ter c.p.)
- riguarda contenuti reali,
- riguarda contenuti sessuali,
- presuppone un’esposizione intima.
Reato Deepfake (612-quater c.p.)
- riguarda contenuti falsi,
- non richiede un contenuto sessuale,
- tutela in modo più ampio la libertà morale.
Le due norme possono convivere, perché alcuni deepfake sessuali falsi possono integrare entrambe le fattispecie.
🟦 Quali comportamenti concreti possono integrare il Reato Deepfake?
Rientrano nel reato, ad esempio:
- un video che mostra la vittima mentre compie atti mai avvenuti;
- un audio in cui la sua voce è clonata per attribuirle dichiarazioni false;
- una foto generata tramite IA che la ritrae in una situazione imbarazzante;
- una falsificazione destinata a screditare la sua reputazione;
- un contenuto creato per ricattarla.
Inoltre, anche la semplice condivisione di un contenuto creato da altri integra il reato se produce danno.
In sintesi, il Reato di Deepfake, previsto dall’art. 612-quater c.p. ed efficace da ottobre 2025, punisce con la reclusione da 1 a 5 anni chi diffonde, senza consenso, immagini, video o audio generati o alterati con IA, idonei a ingannare e a causare un danno. È perseguibile a querela, salvo eccezioni.
🟦 Come può difendersi una vittima?
Una vittima non deve agire da sola, perché i contenuti digitali si diffondono molto velocemente. Tuttavia, con l’aiuto di un Avvocato Penalista è possibile:
- presentare querela nei tempi corretti;
- ottenere la rimozione urgente dei contenuti;
- bloccare la diffusione attraverso richieste specifiche ai provider;
- raccogliere correttamente le prove digitali;
- avviare una richiesta di risarcimento.
🟦 Come può difendersi un indagato?
Un indagato può difendersi dimostrando:
- assenza di dolo,
- non idoneità ingannatoria del contenuto,
- mancanza di nesso con la diffusione,
- errore sulla genuinità del materiale,
- cattiva conservazione delle prove digitali.
In ogni caso, la difesa deve essere supportata da expertise tecnica e giuridica.
Se hai scoperto un’immagine, un video o un audio falso che ti riguarda, devi agire subito.
I deepfake possono distruggere la reputazione di una persona in poche ore. Tuttavia, oggi la legge ti tutela e puoi intervenire immediatamente.
🔥 La tua identità digitale merita una protezione immediata.
