
Indice
- Introduzione: quando un infortunio sul lavoro cambia la vita
- Cosa si intende per Infortunio Sul Lavoro
- Il Decreto Legislativo 81/08: la base della sicurezza nei luoghi di lavoro
- Chi può essere indagato in caso di Infortunio Sul Lavoro
- Omicidio Sul Lavoro: quando la tragedia diventa un reato penale
- Lesioni Colpose Sul Luogo di Lavoro: cosa prevede la legge
- Le responsabilità dell’azienda ai sensi del D.Lgs. 231/2001
- Cosa può fare l’Avvocato per la vittima di un infortunio sul lavoro e la sua famiglia
- Cosa può fare l’Avvocato per il datore di lavoro e gli indagati in caso di infortunio sul lavoro
- Il ruolo del Preposto e la recente giurisprudenza in materia di infortunio sul lavoro
- Il nesso di causalità e la condotta abnorme del lavoratore nell’infortunio sul lavoro
- Gli obblighi di formazione e informazione dei lavoratori
- Il ruolo dell’INAIL e il risarcimento del danno
- La posizione del lavoratore imputato
- Perché rivolgersi subito a un Avvocato
- Il Supporto dello Studio Soardi
- FAQ
Introduzione: quando un infortunio sul lavoro cambia la vita
Un infortunio sul lavoro non è mai un semplice incidente. Dietro ogni caso si nasconde una storia di dolore, responsabilità, famiglie che attendono giustizia o persone travolte da un’accusa penale. Ogni giorno, in Italia, centinaia di lavoratori subiscono lesioni, e purtroppo molti perdono la vita. In questi casi, la linea che separa la tragedia dalla responsabilità penale è sottile. Per questo, affidarsi subito a un Avvocato Penalista è fondamentale, sia per le vittime e i loro familiari, sia per i datori di lavoro, i preposti o i dirigenti coinvolti nelle indagini.
Cosa si intende per Infortunio Sul Lavoro
Per infortunio sul lavoro si intende qualsiasi evento improvviso che provoca una lesione o la morte del lavoratore durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, a causa di una causa violenta connessa all’attività stessa. L’evento può dipendere da:
- mancanza di dispositivi di sicurezza;
- inosservanza delle norme del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro);
- negligenza, imprudenza o imperizia del datore di lavoro o di un collega;
- guasti o difetti di macchinari;
- organizzazione carente del cantiere o dell’ambiente di lavoro.
Quando si verifica un infortunio sul lavoro, la magistratura apre un fascicolo per accertare se esistano responsabilità penali. Le ipotesi più gravi sono quelle di lesioni colpose sul luogo di lavoro o di omicidio sul lavoro.
Il Decreto Legislativo 81/08: la base della sicurezza nei luoghi di lavoro
Il D.Lgs. 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza, stabilisce le regole fondamentali che ogni datore di lavoro deve rispettare per garantire l’incolumità dei dipendenti. Le norme prevedono:
- la valutazione dei rischi (DVR);
- la formazione obbligatoria dei lavoratori;
- la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
- la designazione dei preposti;
- la sorveglianza sanitaria periodica;
- l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI).
L’obiettivo del decreto è prevenire gli incidenti, ma quando le misure mancano o vengono disattese, il datore di lavoro e altre figure possono rispondere penalmente.
Chi può essere indagato in caso di Infortunio Sul Lavoro
Quando si verifica un infortunio sul lavoro, l’indagine della Procura può coinvolgere diverse figure:
- Datore di lavoro: è il principale responsabile della sicurezza;
- Dirigente: gestisce l’attuazione delle misure di sicurezza;
- Preposto: vigila sull’esecuzione delle attività e sull’uso dei DPI;
- RSPP: fornisce consulenza tecnica e supporto nella prevenzione dei rischi;
- Lavoratore: può essere chiamato a rispondere se ha violato gravemente le regole di sicurezza.
In casi di omicidio sul lavoro o lesioni colpose sul luogo di lavoro, la magistratura indaga anche l’ente societario, in base al D.Lgs. 231/2001, quando il reato è commesso nell’interesse o a vantaggio dell’impresa.
Omicidio Sul Lavoro: quando la tragedia diventa un reato penale
L’omicidio sul lavoro è la conseguenza più grave di una violazione delle norme di sicurezza. Si configura come omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni, ai sensi dell’art. 589 c.p.
Il reato si realizza quando la morte del lavoratore è causata da negligenza, imprudenza o imperizia del datore di lavoro o di chi aveva obblighi di sicurezza. Le pene possono arrivare fino a 12 anni di reclusione se la violazione è grave e riguarda ambienti a rischio elevato, come cantieri, industrie o impianti.
In questi casi, il ruolo dell’Avvocato Penalista è determinante per ricostruire i fatti, accertare le responsabilità reali e tutelare le famiglie delle vittime o gli imputati ingiustamente coinvolti.
Lesioni Colpose Sul Luogo di Lavoro: cosa prevede la legge
Il reato di lesioni colpose sul luogo di lavoro è disciplinato dall’art. 590 c.p. e si verifica quando il lavoratore riporta una lesione personale a causa della violazione di norme sulla sicurezza. Anche qui la pena aumenta se la lesione è grave o gravissima e se deriva da inosservanza delle disposizioni del D.Lgs. 81/08.
Si distinguono:
- lesioni lievi: prognosi fino a 40 giorni;
- lesioni gravi: prognosi superiore a 40 giorni o indebolimento permanente di un senso o di un organo;
- lesioni gravissime: perdita di un arto, della vista, dell’udito o lesioni tali da rendere la persona invalida.
Quando un lavoratore subisce una lesione grave o gravissima, il procedimento penale è d’ufficio: non serve querela. È quindi necessario che le parti si attivino subito con l’assistenza di un Avvocato.
Le responsabilità dell’azienda ai sensi del D.Lgs. 231/2001
Oltre alle persone fisiche, anche la società può essere chiamata a rispondere per un infortunio sul lavoro. Il D.Lgs. 231/2001 prevede infatti la responsabilità amministrativa dell’ente se il reato è commesso nell’interesse o a vantaggio dell’impresa.
In questi casi, l’impresa rischia:
- pesanti sanzioni pecuniarie;
- interdizione dall’attività;
- confisca dei beni;
- pubblicazione della sentenza di condanna.
L’unica difesa possibile è dimostrare di aver adottato un Modello Organizzativo 231 efficace, idoneo a prevenire reati in materia di sicurezza. Lo Studio Soardi assiste da anni aziende italiane nella creazione e aggiornamento di tali modelli, che possono costituire una causa esimente della responsabilità.
Cosa può fare l’Avvocato per la vittima di un infortunio sul lavoro e la sua famiglia
Quando una persona subisce un infortunio sul lavoro, è fondamentale che la vittima o i suoi familiari si rivolgano immediatamente a un Avvocato Penalista. Lo Studio Soardi assiste i lavoratori e i loro cari in tutte le fasi del procedimento, per:
- ottenere il riconoscimento del danno biologico, morale e patrimoniale;
- costituirsi parte civile nel processo penale;
- accedere al gratuito patrocinio nei casi previsti dalla legge;
- agire anche in sede civile per il risarcimento integrale dei danni.
Molte famiglie non sanno che possono ottenere risarcimenti anche nei confronti dell’INAIL, del datore di lavoro e dell’impresa appaltatrice, se hanno contribuito alla violazione delle regole di sicurezza.
Cosa può fare l’Avvocato per il datore di lavoro e gli indagati in caso di infortunio sul lavoro
Un infortunio sul lavoro può segnare profondamente anche chi viene indagato. Datori di lavoro, dirigenti e preposti si trovano spesso travolti da procedimenti penali complessi e lunghi, con il rischio di condanne severe e danni reputazionali.
Un Avvocato Penalista può intervenire fin dalle prime fasi, curando:
- la difesa in caso di sequestro dei luoghi o dei macchinari;
- l’assistenza durante interrogatori e ispezioni;
- la nomina di consulenti tecnici di parte per ricostruire la dinamica dell’incidente;
- la gestione della posizione dell’ente ai sensi del D.Lgs. 231/01.
L’obiettivo è accertare la verità dei fatti e dimostrare che le misure di sicurezza erano state adottate correttamente, o che l’evento è stato frutto di un comportamento anomalo del lavoratore.
Il ruolo del Preposto e la recente giurisprudenza in materia di infortunio sul lavoro
La Cassazione Penale ha più volte chiarito che il preposto può essere responsabile per un infortunio sul lavoro anche se l’attività in cui si verifica l’incidente non era formalmente di sua competenza, purché si tratti di un ambito che ricadeva sotto la sua vigilanza effettiva.
Questo principio, ribadito da numerose sentenze (tra cui Cass. Pen., Sez. IV, n. 4206/2024), dimostra quanto sia importante delimitare chiaramente le funzioni di ogni figura aziendale e documentare la formazione e le istruzioni impartite ai lavoratori.
Il nesso di causalità e la condotta abnorme del lavoratore nell’infortunio sul lavoro
La responsabilità penale in caso di infortunio sul lavoro richiede l’esistenza di un nesso causale tra la condotta del soggetto e l’evento lesivo. Tuttavia, se il comportamento del lavoratore è abnorme, cioè totalmente imprevedibile e fuori dalle procedure aziendali, il datore di lavoro può essere esonerato da responsabilità.
La giurisprudenza, tuttavia, tende a riconoscere la condotta abnorme solo in casi eccezionali. È quindi cruciale che un Avvocato Penalista analizzi attentamente il caso concreto per individuare le linee difensive più efficaci.
Gli obblighi di formazione e informazione dei lavoratori
Il D.Lgs. 81/08 pone grande enfasi sulla formazione dei lavoratori. Ogni impresa è obbligata a garantire corsi di formazione, aggiornamento e addestramento pratico sui rischi specifici dell’attività svolta.
La mancanza o l’inadeguatezza della formazione rappresentano una delle cause più frequenti di lesioni colpose sul luogo di lavoro e omicidi sul lavoro. È quindi un elemento spesso decisivo nei processi penali.
Il ruolo dell’INAIL e il risarcimento del danno
L’INAIL riconosce indennizzi economici alle vittime di infortunio sul lavoro o ai familiari in caso di decesso. Tuttavia, tali indennizzi non escludono la possibilità di agire in sede penale e civile per ottenere un risarcimento integrale dei danni subiti.
Lo Studio Soardi segue le vittime anche in queste fasi, coordinando la procedura con l’assicurazione e con l’ente previdenziale, per assicurare la tutela completa dei diritti.
La posizione del lavoratore imputato
In alcuni casi, anche il lavoratore può trovarsi indagato per aver causato un danno a un collega, ad esempio in caso di manovre imprudenti o violazioni di regole di sicurezza. In queste ipotesi, un Avvocato Penalista difende il lavoratore dimostrando l’assenza di dolo o colpa, o che l’evento sia stato determinato da un difetto organizzativo dell’azienda.
Perché rivolgersi subito a un Avvocato
Sia per le vittime che per i datori di lavoro, il tempo è determinante. Un Avvocato può intervenire subito per:
- evitare errori nelle prime dichiarazioni;
- richiedere perizie indipendenti;
- tutelare la reputazione dell’impresa;
- ottenere il sequestro o la conservazione delle prove.
Un intervento tempestivo può cambiare l’esito del processo.
Il Supporto dello Studio Soardi
Lo Studio Soardi di Bergamo assiste aziende, lavoratori e famiglie in materia di infortuni sul lavoro, omicidi sul lavoro e lesioni colpose sul luogo di lavoro.
L’Avvocato Stefano Soardi segue personalmente i procedimenti penali per la tutela delle vittime e delle persone coinvolte, offrendo un supporto completo sia nella difesa penale che nelle richieste di risarcimento del danno.
Inoltre, lo Studio Soardi assiste le società su tutto il territorio nazionale per la creazione e l’aggiornamento dei Modelli Organizzativi ex D.Lgs. 231/01, e l’Avvocato Soardi ricopre incarichi di Organismo di Vigilanza (OdV) per diverse aziende italiane.
FAQ
1. Chi risponde penalmente in caso di Infortunio Sul Lavoro?
Il datore di lavoro è il principale responsabile, ma possono essere indagati anche dirigenti, preposti, RSPP o colleghi, a seconda delle violazioni accertate.
2. Cosa rischia un datore di lavoro per Omicidio Sul Lavoro?
Può essere condannato fino a 12 anni di reclusione, oltre alle sanzioni per la società ex D.Lgs. 231/01.
3. La vittima o la famiglia possono costituirsi parte civile?
Sì, e lo Studio Soardi assiste in ogni fase per ottenere il risarcimento dei danni materiali e morali.
4. È possibile difendersi se l’incidente è avvenuto per colpa del lavoratore?
Sì, ma occorre dimostrare che la condotta sia stata abnorme e imprevedibile, e che tutte le misure di sicurezza fossero state adottate.
5. Quando interviene l’INAIL?
L’INAIL riconosce indennizzi, ma non sostituisce il risarcimento del danno che può essere richiesto in sede penale e civile.