Reati contro gli animali: cosa cambia con la nuova legge approvata nel 2025

Compliance, Penale

Reati contro gli animali
Reati Contro gli Animali

I nuovi Reati Contro il maltrattamento degli Animali: Introduzione

I Reati contro gli animali stanno per essere radicalmente ridefiniti dalla legislazione italiana. Il 29 maggio 2025, il Senato ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge n. 1308, una riforma attesa da anni che segna una svolta culturale e giuridica profonda: gli animali vengono riconosciuti come esseri senzienti, e non più solo come oggetto di tutela in funzione del sentimento umano. Ma cosa comporta, concretamente, questo cambiamento normativo? Quali saranno le conseguenze per privati, imprese e operatori del diritto? In questo articolo, analizziamo in modo completo e organico la portata della riforma, i nuovi reati introdotti, l’inasprimento delle pene, le aggravanti e, in particolare, gli effetti che la nuova disciplina avrà sulla responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01.

Reati contro gli animali: la nuova prospettiva normativa

La principale novità introdotta dalla legge è l’inquadramento degli animali come esseri senzienti. Questa definizione, coerente con le linee guida europee e le convenzioni internazionali, implica che la loro tutela non deriva più soltanto dal rispetto del sentimento umano, ma da un diritto proprio e autonomo dell’animale alla vita e al benessere. Si tratta di un mutamento culturale che porta con sé l’introduzione di nuove fattispecie di reato, nonché l’aggravamento di molte pene già esistenti.

Inasprimento delle pene per maltrattamento e uccisione

Tra i Reati contro gli animali, le fattispecie più gravi come l’uccisione e il maltrattamento sono oggetto di un netto inasprimento sanzionatorio. La pena per l’uccisione passa da un minimo di 4 mesi a un massimo di 2 anni, a una nuova forbice che va dai 6 mesi ai 3 anni. Nei casi in cui l’uccisione avvenga con sevizie o mediante un prolungato patimento, la reclusione sarà da 1 a 4 anni, con una multa da 10.000 a 60.000 euro.

Il maltrattamento di animali è punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa tra i 5.000 e i 30.000 euro. Non è più prevista la sola multa come alternativa alla detenzione, segno della crescente rilevanza penale attribuita a questi comportamenti.

Nuove aggravanti e contesti digitali

La legge introduce aggravanti significative, con l’aumento delle pene fino a un terzo nei seguenti casi:

  • presenza di minori durante il fatto;
  • reiterazione della condotta su più animali;
  • diffusione di immagini o video dell’atto criminoso tramite strumenti informatici o telematici.

Questa previsione mira a contrastare il fenomeno crescente della spettacolarizzazione della violenza su animali, soprattutto sui social media.

Reati organizzati: combattimenti e spettacoli vietati

Particolare attenzione viene dedicata ai Reati riguardanti i combattimenti tra animali, spesso legati a realtà criminali organizzate. La partecipazione, anche indiretta, è ora punita severamente. Organizzare, dirigere o incentivare tali eventi comporta la reclusione da 2 a 4 anni. Anche chi partecipa a qualunque titolo rischia una sanzione amministrativa fino a 30.000 euro.

Sono altresì sanzionate con maggiore severità le manifestazioni vietate che impiegano animali in modo contrario alla loro natura, con multe fino a 30.000 euro.

Divieti civili e sanzioni amministrative dei nuovi Reati contro gli animali

La riforma si spinge anche nel campo dei divieti civili:

  • È vietato tenere animali legati con catene, salvo ragioni sanitarie certificate;
  • È vietato l’utilizzo commerciale delle pellicce di gatto domestico;
  • Gli animali non possono essere abbattuti durante procedimenti penali e devono essere custoditi fino alla sentenza definitiva.

Inoltre, viene regolamentato l’affidamento definitivo degli animali sequestrati, che potranno essere assegnati ad associazioni riconosciute, con l’obbligo di cauzione.

Una tutela a tutto campo: procedimenti penali e sequestro

La legge introduce specifiche tutele procedurali. Durante le indagini, l’animale non può essere abbattuto, ma deve essere custodito in strutture idonee. Si vuole evitare che la prova del reato venga cancellata e, insieme, si tutela l’essere senziente da ulteriori sofferenze.

In caso di cucciolate da parte di animali sequestrati, è prevista la possibilità di modificare l’iscrizione anagrafica con nuovi affidatari.

Il nuovo articolo 25-undevicies del Decreto 231/01

Uno dei passaggi più importanti della nuova legge è l’introduzione dell’articolo 25-undevicies nel D.Lgs. 231/2001. Per la prima volta, i Reati contro gli animali entrano nel catalogo dei reati presupposto per la responsabilità amministrativa degli enti.

Le sanzioni previste per le persone giuridiche coinvolte in reati contro gli animali sono:

  • sanzioni pecuniarie fino a 500 quote;
  • sanzioni interdittive fino a 2 anni, che possono includere la sospensione dell’attività, la revoca di autorizzazioni e divieti contrattuali con la pubblica amministrazione.

Sono escluse da questo ambito le attività disciplinate da leggi speciali (caccia, pesca, allevamento, circhi).

Reazioni delle associazioni e del mondo politico

Il provvedimento che prevede nuove misure di contenimento dei Reati Contro gli Animali è stato accolto con favore da associazioni animaliste come LAV, WWF e Legambiente. Queste realtà hanno sottolineato come la legge colmi un vuoto normativo importante, equiparando l’Italia agli standard europei più avanzati.

Anche sul piano politico, la legge ha ottenuto ampi consensi, sebbene alcune forze abbiano espresso dubbi sulla compatibilità con alcune attività tradizionali (caccia, allevamento intensivo).

Il ruolo dell’avvocato penalista e degli operatori del diritto

Con l’entrata in vigore della nuova legge, aumenteranno i procedimenti penali in materia di Reati contro gli animali. Sarà quindi fondamentale l’intervento di un Avvocato Penalista preparato su queste nuove fattispecie, in grado di tutelare adeguatamente sia gli indagati sia le parti offese.

Quando entra in vigore la nuova legge per il contrasto dei Reati Contro gli Animali?

La legge è stata approvata definitivamente il 29 maggio 2025 ma, al momento, non risulta ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Una volta pubblicata, entrerà in vigore dopo 15 giorni, salvo che non sia previsto un termine diverso nel testo stesso.

Conclusioni

La nuova disciplina in materia di Reati contro gli animali rappresenta un passo avanti per il diritto penale italiano. Il riconoscimento della soggettività giuridica degli animali e l’estensione della responsabilità amministrativa alle imprese segna un cambiamento epocale. La riforma, tuttavia, richiederà un impegno concreto per essere effettivamente applicata: dalle forze dell’ordine alla magistratura, fino ai professionisti del diritto.

Lo Studio Soardi assiste da anni privati e imprese nel campo del diritto penale e della responsabilità degli enti ex D.Lgs. 231/01, offrendo consulenze mirate e aggiornate.

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