Guida sotto Effetto di Stupefacenti: Cosa Prevede la Legge e Come Difendersi

Esempio di persona che guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti - L'importanza di rivolgersi subito ad un avvocato penalista

La Guida sotto Effetto di Stupefacenti è uno dei reati stradali più severamente puniti dal Codice della Strada.
Ogni anno migliaia di conducenti vengono sottoposti a controlli per accertare l’uso di sostanze, spesso senza sapere che le conseguenze possono includere la sospensione della patente, la confisca del veicolo e persino la reclusione.

Molti si domandano: cosa succede se risulto positivo al test antidroga? Posso difendermi? Qual è la differenza tra aver assunto una sostanza e trovarsi in stato di alterazione?
Questa guida completa risponde a tutte le domande, spiegando come funziona la norma, quali sono le pene e come l’Avvocato Penalista può intervenire.


Cosa Dice l’Art. 187 del Codice della Strada

La Guida sotto Effetto di Stupefacenti è disciplinata dall’Art. 187 del Codice della Strada, che punisce chi si pone alla guida in stato di alterazione psicofisica causata da sostanze stupefacenti o psicotrope.

È importante sottolineare che la semplice assunzione di droga non basta: la legge richiede che al momento del controllo il soggetto si trovi effettivamente alterato nella capacità di guidare.
In altre parole, serve una correlazione diretta tra l’assunzione e l’incapacità di condurre il veicolo in modo sicuro.

Per questo motivo, il reato non si configura automaticamente dopo un test positivo: occorre una valutazione medica e comportamentale.


Come Avviene l’Accertamento della Guida sotto Effetto di Stupefacenti

L’accertamento può avvenire in due modi:

  1. Test salivare o preliminare eseguito su strada;
  2. Analisi tossicologica su sangue o urine, disposta successivamente da un medico.

Il test salivare serve solo come verifica immediata. Se risulta positivo, la persona viene accompagnata presso una struttura sanitaria per il prelievo di sangue o urine.
Solo queste analisi, convalidate da un laboratorio, possono confermare lo stato di alterazione.

Durante il controllo, il conducente ha diritto a:

  • essere informato della possibilità di farsi assistere da un Avvocato Penalista;
  • ricevere copia del verbale e dei risultati;
  • verificare che i test siano eseguiti da personale qualificato e su strumenti omologati.

Qualora le procedure non vengano rispettate, la prova può essere dichiarata inutilizzabile.

Tamponi per il Rilievo del THC: Quando e Come Possono Essere Effettuati

Nel caso di Guida sotto Effetto di Stupefacenti, uno degli accertamenti più frequenti è il tampone per il rilievo del THC, la principale sostanza psicoattiva contenuta nella cannabis.
Questo esame viene eseguito per verificare se il conducente abbia assunto marijuana o hashish e se, al momento del controllo, si trovi in stato di alterazione psico-fisica.

Quando può essere disposto il tampone per il THC

Il tampone salivare può essere disposto in diverse circostanze:

  • quando gli agenti riscontrano segni esteriori di alterazione, come pupille dilatate, difficoltà di equilibrio, riflessi rallentati o comportamento incoerente;
  • se il conducente è stato coinvolto in un incidente stradale;
  • in caso di controlli a campione disposti nell’ambito di operazioni di sicurezza stradale;
  • quando il test con etilometro risulta negativo, ma il comportamento alla guida lascia sospettare l’assunzione di altre sostanze.

Di conseguenza, anche senza un incidente o un comportamento pericoloso, è possibile essere sottoposti al tampone salivare semplicemente durante un normale posto di blocco, se l’agente rileva indizi compatibili con l’assunzione di droga.


Guida sotto Effetto di Stupefacenti e Differenza con la Semplice Positività

Uno dei punti più discussi riguarda la differenza tra positività al test e stato di alterazione.
Molte sentenze della Cassazione Penale hanno chiarito che il reato sussiste solo se il conducente, oltre a risultare positivo, manifesta concretamente sintomi di alterazione.

Per esempio, un test positivo alla cocaina non è sufficiente se l’assunzione è avvenuta giorni prima e non ha prodotto effetti al momento della guida.
La Corte ha ribadito che serve una valutazione clinica diretta, eseguita da un medico, che accerti l’effettivo stato di alterazione.

Di conseguenza, un Avvocato Penalista può contestare il reato se manca questo accertamento, chiedendo l’esclusione della prova.


Le Pene per la Guida sotto Effetto di Stupefacenti

Le pene previste dall’art. 187 C.d.S. sono particolarmente severe.
Chi viene trovato alla guida sotto l’effetto di droga rischia:

  • Arresto da sei mesi a un anno;
  • Ammenda da 1.500 a 6.000 euro;
  • Sospensione della patente da uno a due anni;
  • Confisca del veicolo, se di proprietà del conducente.

Se il veicolo appartiene a terzi, la durata della sospensione raddoppia.
In caso di recidiva nel biennio, la patente viene revocata e non può essere riottenuta prima di tre anni.

Inoltre, quando la Guida sotto Effetto di Stupefacenti provoca un incidente stradale, le pene aumentano fino a un terzo e può scattare l’arresto in flagranza.


Aggravanti in Caso di Incidente

Quando dal comportamento derivano lesioni o morte, si applicano gli articoli 589-bis e 590-bis del Codice Penale, che puniscono rispettivamente l’Omicidio Stradale e le Lesioni Stradali.
In tali casi, la reclusione può arrivare fino a 12 anni.

Inoltre, il giudice può disporre la revoca della patente e la confisca obbligatoria del veicolo.
La legge considera questa condotta tra le più gravi perché unisce due elementi di rischio: la guida in condizioni di alterazione e l’impatto con altre persone.


Il Rifiuto del Test Antidroga

Rifiutarsi di sottoporsi al test per la Guida sotto Effetto di Stupefacenti comporta le stesse conseguenze della condotta più grave.
Infatti, chi si oppone al prelievo o al test salivare rischia:

  • Arresto da sei mesi a un anno;
  • Ammenda da 1.500 a 6.000 euro;
  • Sospensione della patente fino a due anni;
  • Confisca del veicolo se di proprietà.

Il rifiuto non evita la denuncia, ma anzi viene considerato un aggravante perché ostacola l’accertamento.
Inoltre, può essere interpretato come un indizio di colpevolezza.


Sospensione della Patente e Conseguenze Accessorie

Oltre alla pena principale, l’art. 187 prevede sanzioni accessorie che incidono sulla vita quotidiana del conducente.
La Sospensione della Patente varia da uno a due anni, ma può arrivare fino a quattro anni in caso di recidiva o incidente.

Inoltre, può essere disposto:

  • l’obbligo di sottoporsi a visite mediche periodiche presso la Commissione Medica Locale;
  • la revoca della patente in caso di recidiva;
  • l’obbligo di non guidare per un periodo stabilito dal giudice.

Un Avvocato Penalista può tuttavia chiedere la riduzione della sospensione o la conversione della pena in lavori di pubblica utilità.


Lavori di Pubblica Utilità come Alternativa alla Pena

Come per la Guida in Stato di Ebbrezza, anche chi commette il reato di Guida sotto Effetto di Stupefacenti può chiedere la sostituzione della pena con i Lavori di Pubblica Utilità.
Tale possibilità è prevista dall’art. 187, comma 8-bis, del Codice della Strada.

Il giudice può disporre che l’imputato svolga attività a favore della collettività presso enti pubblici o organizzazioni di volontariato.
Se l’esito è positivo:

  • il reato viene estinto;
  • la patente viene restituita;
  • non restano effetti penali sulla fedina.

Per accedere a questa misura è indispensabile che non vi siano aggravanti, come incidenti o recidiva, e che l’imputato lo richieda tramite il proprio Avvocato Penalista.


Il Procedimento Penale per Guida sotto Effetto di Stupefacenti

Il reato di Guida sotto Effetto di Stupefacenti è procedibile d’ufficio, quindi il procedimento si apre automaticamente.
Dopo il controllo, la polizia trasmette la notizia di reato al Pubblico Ministero, che può:

  • chiedere l’archiviazione;
  • emettere un Decreto Penale di Condanna;
  • disporre la citazione diretta a giudizio.

Durante questa fase, l’Avvocato Penalista ha un ruolo decisivo: può contestare l’attendibilità dei test, chiedere una perizia tossicologica, proporre riti alternativi o negoziare lavori di pubblica utilità per evitare la condanna.


Giurisprudenza della Cassazione sulla Guida sotto Effetto di Stupefacenti

La Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali su questo reato:

  • Cass. pen., Sez. IV, n. 18291/2021: la semplice positività non basta, occorre dimostrare lo stato di alterazione.
  • Cass. pen., Sez. IV, n. 27292/2020: il reato sussiste solo se la condotta è accompagnata da sintomi esterni di alterazione psico-fisica.
  • Cass. pen., Sez. IV, n. 35494/2022: la relazione medica è indispensabile per confermare lo stato di alterazione.

Queste pronunce mostrano che il confine tra assunzione e alterazione è sottile, ma decisivo ai fini della condanna.


Ruolo dell’Avvocato Penalista nella Guida sotto Effetto di Stupefacenti

Affrontare un procedimento per Guida sotto Effetto di Stupefacenti senza assistenza legale è un rischio enorme.
Un Avvocato Penalista analizza ogni aspetto tecnico e giuridico: dal verbale di accertamento alle modalità del test, fino alla relazione medica.

Il difensore può:

  • contestare la mancanza di accertamento clinico;
  • richiedere una perizia tossicologica di parte;
  • proporre riti alternativi;
  • chiedere la sostituzione della pena con i Lavori di Pubblica Utilità.

Una difesa tempestiva può ridurre le pene, ottenere la restituzione della patente e, in alcuni casi, portare all’estinzione del reato.


Errori da Evitare Dopo un Controllo per Droghe alla Guida

  1. Rifiutare il test antidroga pensando di evitare la denuncia: la pena è identica alla più grave.
  2. Non chiedere l’assistenza di un Avvocato Penalista subito dopo il controllo.
  3. Non verificare la correttezza del prelievo o del test: molti procedimenti vengono annullati per errori tecnici.
  4. Ignorare il Decreto Penale di Condanna, che diventa definitivo se non impugnato entro 15 giorni.

Agire subito è fondamentale per evitare danni irreparabili.


FAQ sulla Guida sotto Effetto di Stupefacenti

Cosa rischia chi guida dopo aver assunto droga?

Rischia l’arresto da sei mesi a un anno, un’ammenda fino a 6.000 euro e la sospensione della patente da uno a due anni.

È sufficiente un test positivo per essere condannati?

No, serve che la droga abbia effettivamente alterato la capacità di guida.

Posso estinguere il reato?

Sì, con i Lavori di Pubblica Utilità, se non ci sono aggravanti e il giudice accoglie la richiesta.

Il rifiuto del test antidroga è una soluzione?

Assolutamente no. Il rifiuto è punito come la condotta più grave e può peggiorare la situazione.

È necessario avere un Avvocato Penalista?

Sì, perché si tratta di un procedimento penale in cui la difesa tecnica è essenziale.

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Se sei stato denunciato per Guida sotto Effetto di Stupefacenti, o hai ricevuto una sospensione della patente, è essenziale agire subito.
Un Avvocato Penalista può aiutarti a tutelare i tuoi diritti, verificare la legittimità dei test e trovare la soluzione più favorevole per chiudere il procedimento nel modo migliore.


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