Reati tributari

I Reati Tributari, previsti dal D.Lgs. 74/2000, rappresentano una delle aree più sensibili del diritto penale. Essi incidono direttamente sulla trasparenza fiscale e compromettono la corretta riscossione delle imposte. Inoltre, hanno un impatto rilevante sia per i singoli contribuenti sia per le imprese. Pertanto, affrontare un procedimento di questo tipo richiede sempre l’assistenza di un Avvocato Penalista che, affiancato da uno Studio Legale competente, sappia gestire le strategie difensive e prevenire le conseguenze più gravi.


Reati Tributari e dichiarazione fraudolenta con uso di fatture – art. 2 D.Lgs. 74/2000

Questo reato si configura quando il contribuente utilizza fatture false o documenti inesistenti al fine di abbattere l’imponibile. In questo modo la dichiarazione viene alterata in maniera radicale, con un danno immediato all’erario. Inoltre, l’emissione e l’utilizzo di tali documenti costituisce un meccanismo che alimenta frodi seriali. La pena prevista è la reclusione da 4 a 8 anni, ridotta da 1 anno e 6 mesi a 6 anni se gli importi falsi non superano i 100.000 euro.


Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici – art. 3 D.Lgs. 74/2000

In questo caso non vi sono fatture false, ma si ricorre ad artifici contabili e a raggiri volti a ingannare l’amministrazione. Ciò significa che il legislatore non punisce soltanto la creazione di documenti falsi, ma anche qualsiasi comportamento che renda ingannevole la dichiarazione. Di conseguenza, la pena è severa e va da 3 a 8 anni.


Reati Tributari e dichiarazione infedele – art. 4 D.Lgs. 74/2000

La dichiarazione infedele avviene quando il contribuente dichiara meno del dovuto, riducendo i ricavi o indicando costi inesistenti. Si tratta di un reato molto frequente perché spesso collegato a strategie elusive diffuse nella prassi. Inoltre, la sua contestazione può derivare anche da controlli documentali ordinari. La legge stabilisce la reclusione da 2 a 4 anni e 6 mesi.


Omessa dichiarazione dei redditi o dell’IVA – art. 5 D.Lgs. 74/2000

L’omessa dichiarazione si realizza quando il contribuente non presenta affatto la dichiarazione obbligatoria. Pertanto, a differenza di altri reati tributari, non implica la creazione di documenti falsi, ma elimina del tutto la possibilità di controllo da parte dell’amministrazione. Inoltre, il legislatore ha voluto punire questa condotta in modo severo con la reclusione da 2 a 6 anni, se l’imposta evasa supera le soglie di punibilità.


Reati Tributari e emissione di fatture per operazioni inesistenti – art. 8 D.Lgs. 74/2000

Qui il soggetto non utilizza, ma emette fatture false, rendendo possibile ad altri la commissione di frodi fiscali. In questo modo si crea un sistema che alimenta ulteriori reati e mette in circolazione documenti apparentemente regolari ma in realtà fittizi. Inoltre, la gravità della condotta deriva dal fatto che non riguarda solo chi emette, ma anche chi, successivamente, userà quei documenti. La sanzione stabilita è la reclusione da 4 a 8 anni, ridotta a 1 anno e 6 mesi fino a 6 anni per importi inferiori a 100.000 euro.


Occultamento o distruzione di documenti contabili – art. 10 D.Lgs. 74/2000

Questa fattispecie dei reati tributari si concretizza quando libri contabili o documenti obbligatori vengono nascosti o distrutti, impedendo in tal modo la ricostruzione del reddito o del volume d’affari. Inoltre, ostacolando l’attività ispettiva, il contribuente rende vano l’accertamento fiscale. Per questo motivo la legge prevede pene elevate, con la reclusione da 3 a 7 anni.


Illeciti tributari e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte – art. 11 D.Lgs. 74/2000

Questa fattispecie dei reati tributari riguarda la fase successiva alla dichiarazione e si verifica quando il contribuente, con atti fraudolenti sui propri beni, si sottrae al pagamento di imposte dovute. In questo modo si riduce artificiosamente la garanzia patrimoniale a danno dell’erario. Inoltre, la condotta impedisce all’amministrazione di recuperare le somme evase. La pena prevista va da 6 mesi a 4 anni.


Reati fiscali e omesso versamento – artt. 10-bis, 10-ter, 10-quater D.Lgs. 74/2000

In questa categoria rientrano l’omesso versamento dell’IVA, delle ritenute o l’indebita compensazione mediante crediti inesistenti. Si tratta di reati molto diffusi, perché spesso legati a difficoltà finanziarie delle imprese. Tuttavia, la giurisprudenza ha chiarito che la crisi economica non giustifica automaticamente la mancata corresponsione. Pertanto, la pena varia da 6 mesi a 3 anni, con aggravamenti nei casi più rilevanti.


Reati Tributari e responsabilità degli enti – Decreto 231/2001

I reati tributari non coinvolgono solo le persone fisiche, ma possono estendersi anche alle società. Infatti, il Decreto Legislativo 231/2001 prevede la responsabilità amministrativa degli enti quando la condotta è commessa nell’interesse o a vantaggio dell’impresa. Di conseguenza, oltre alle pene personali, la società può subire sanzioni pecuniarie e interdittive. Per questo motivo, rivolgersi a un Avvocato Penalista e a uno Studio Legale capace di gestire le implicazioni penali e societarie diventa indispensabile.

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